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Noi i custodi | |||||||||||||
Arrivare ogni mattina alle 7,30, aprire la scuola e tenere a bada i ragazzi che vorrebbero già prendere posto per prepararsi al compito che avranno nelle prime ore di lezione, è davvero dura! Soprattutto quando non si è ancora del tutto svegli e dopo aver sgomitato su un pullman strapieno di ragazzi( anche qui!?! )che con le loro voci contribuiscono all’inquinamento acustico. Ma… se non ci fossero! Con i loro sorrisi, l’allegria, e anche i problemi, la timidezza, le insicurezze!!! Noi, i custodi, diventiamo molte volte, Il docente entra in classe, interroga, mette i voti e per questo intimorisce; noi, invece accogliamo le loro richieste e vigiliamo affinché trovino un sostegno anche nei momenti di crisi adolescenziali. Siamo lì, disponibili anche se umani e perciò con tutto ciò che comporta l’umano sentire. La nostra è una figura importante, di cui spesso rimane il ricordo al pari di quello di un buon insegnante! ____________________________________ Oggi 11 Novembre, come tutti i giorni, passo sei ore della mia vita nei corridoi di questa scuola. Alle ore 10.00 circa di questo giorno, per l’ennesima volta, ho chiuso le porte di sicurezza che danno sul cortile e che sono situate in direzione della palestra femminile. E’ da un mese ormai che mi chiedo perché mai i ragazzi, uscendo, non se le tirino dietro e sono arrivata al punto di scommettere con me stessa ogni volta che qualcuno apre quelle dannate porte, ovviamente perdendo! Facendo le corse avanti e indietro ho notato che il bagno più frequentato a piano terra è quello dei maschi, ovvero nato maschile ma diventato, nel tempo, “bisex”: evidentemente molto accogliente! Nella Ma che fatica!!! Penso che la scuola sia veramente “palestra di vita!” ROSELLA AMENDOLA |
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